mercoledì 17 gennaio 2018

Beh, lo parli abbastanza bene l'italiano...



Mi presento.
Sono la Titti, sono italiana ma non lo dimostro...lo porto bene, diciamo,il fatto di essere italiana.
Sono nata in Veneto e vivo da molti anni a Vienna, una delle città meno accoglienti d'Europa.
Ma non lo dico io, eh! Lo dice uno studio pubblicato lo scorso settembre su tutti i giornali, in cui l'Austria conquista il 64esimo posto (su 65) per quanto riguarda l'amichevolezza. Per chi fosse interessato, può trovare tutti i risultati dello studio qui.
E pensare che non me n'ero proprio accorta.
In 15 anni di vita da expat, in cui giro per questa città da italiana in incognito, non mi ero proprio accorta dei musi lunghi, della completa mancanza di cortesia di una qualsiasi commessa di una qualsiasi negozio in un distretto qualsiasi, degli sguardi ostili della gente con cui ho cercato invano di iniziare una conversazione qualunque su un tema qualunque.
Ma grazie a questo studio, tutto mi è apparso chiaro. L'Austria non è un paese di amiconi.
E io in questo paese riesco a mimetizzarmi benissimo. Almeno così mi fanno credere le reazioni delle persone ogni volta che rivelo il mio paese d'origine.
"Sì, ma sei italiana tipo del Sud Tirolo..." "Vabbè, avrai i genitori italiani, ma sei cresciuta qui...giusto?" "Beh, lo parli abbastanza bene l'italiano...però italiana no..." "Sì ma quell'accento lì che hai quando parli italiano...non è quello solito...cioè quello che si sente in tv..."
Questi sono solo alcuni dei fantastici commenti che mi sono sentita dire in questi anni.
 Non sembro italiana, non ho un accento italiano, perfino quando parlo italiano non parlo l' italiano "vero". Non urlo quando telefono, non gesticolo in maniera incontrollata, non parlo come in una pubblicità di gelati italiani per austriaci, non inserisco parole italiane in una conversazione quando parlo tedesco. Anche perchè non ne avrei il tempo, dato che le conversazioni medie durano 30 secondi, vista la cordialità austriaca.
Eh sì, l'acidità è un tratto distintivo del mio carattere, così come la tendenza a lagnarsi in maniera esagerata, senza però mai perdere la speranza nel fatto che qualcosa potrà cambiare e cambierà. Perchè il cambiamento è parte della vita. Soprattutto quello verso il peggio.
Scherzo, naturalmente. Sono una pessimista che crede nel lieto fine.


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